venerdì, settembre 01, 2006
BASKET: Fine di una credenza
Usa Grecia 95-101
Stati Uniti: la patria del basket.
Fino a dieci anni fa bastava questa definizione per far venire la pelle d'oca agli appassionati seguita da un inspiegabile timore reverenziale, causato con tutta probabilità dalla recente apparizione sulla terra di quegli alieni che componevano il dream team del 92. Ora, 14 anni dopo quell'incredibile Olimpiade, gli Stati Uniti non sanno più vincere. E non vincono da 6 anni ormai. Gli americani sanno benissimo perché perdono, ma da orgogliosi quali sono, non lo ammetteranno mai...e così continueranno a perdere. Perché se coach Krzyzewski ammette che “in campo internazionale abbiamo ancora molto da imparare” e il suo vice D'Antoni non può che assentire, è anche vero che dalle labbra di LeBron James (Lauro..si pronuncia LeBron, non LiBron...e Pau Gasol è spagnolo, non inglese...e Wizards non vuol dire Ribelli..) o da quelle di Dwayne Wade o Carmelo Anthony, cioè i 3 capitani, non è uscita nemmeno mezza parola sull'argomento. Anzi. Anthony ha addirittura ammesso di essere shocked, ma anche che questa “non è la fine del mondo”, che di per se è giustissimo, ma tra le righe si legge tranquillamente “siamo sempre noi i migliori”. E questo invece è sbagliato.Sono si i migliori...ma in America.
Nelle competizioni internazionali contro squadre Fiba, sono forti, non i migliori. Il difetto è la mentalità (poichè chiariamoci: se gli americani fossero meno supponenti e preparassero veramente bene le competizioni internazionali non ce ne sarebbe per nessuno), anche perchè non c'è nessun Jordan nella selezione (checchè se ne dica di Wade…per favore.) e l'unico che poteva da solo risolvere la situazione è rimasto a casa....non faccio nomi. Sarebbe paradossalmente fin troppo facile analizzare gli aspetti tecnici di cui deficitano gli americani, così come è ancora paradossale vedere uno con i mezzi fisici di James o Wade non riuscire a fermare nemmeno con lo sgambetto quei fulmini di velocità dei greci... le basi del basket: allarghi le gambe, abbassi il baricentro, mano sulla palla e scivolamento laterale.Ecco perché persino il Portorico ha segnato 100 punti a questa nazionale!Eppure in NBA gente che difende c'è eccome, solo che essendo perlopiù scarsa in altri ambiti non viene convocata…e intanto la nazionale non è più sul trono del mondo da anni.Secondo chi scrive la via da seguire è una soltanto: convocare tra i migliori coloro che hanno più attitudine per il gioco puro, e più spirito di abnegazione (perchè caro Wade, lo spavaldo lo puoi fare solo quando vinci..) e torneranno a vincere tranquillamente.Per finire ho un paio di sassolini da togliermi dalle scarpe (tranquillo Lauro ne ho anche 4 you):
1- Qualcuno ha spiegato a James che per essere duri non occorre fare soltanto le facce brutte?
2- Ma James non era il profeta, Dio sceso in terra, l'uomo che non si può fermare etc?..mah.
3- Allora è vero che Wade ha comprato i giornalisti per scrivere che il suo tiro dalla media era diventato automatico..
4- Bonamico, non stiamo all'osteria con un grappino in mano...sei sulla Rai, regolati con le scempiaggini.
5- Lauro..Lauro..che dire ormai ? tutto è già stato scritto, tutto è già stato detto..comunque è scevro di ogni dubbio che la Rai se ne freghi della promozione del basket..altrimenti avremmo il buon Bagatta!
Cari lettori scusate l'improfessionalità di questo articolo, ma non avrei mai potuto esprimere degnamente ciò che mi tengo dentro dall'inizio del mondiale senza usare questi toni un po’...coloriti.
Dalla prossima torno nei ranghi.
Scion
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1 commento:
Vecchio caustico Scion...le tue critiche taglienti sono sempre apprezzabili, la tua malizia è sudecente...hai dimenticato un dettaglio però...il "non se po guardà" di Bonamico che in supposto romanaccio cerca ti attirararsi facili simpatie...
Bonamico non se po guardà è con la "G" dura!Provaci di nuovo.
Paolaccio
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