Quando il cinema di tendenza incrocia l’intrattenimento non sempre i risultati sono ottimali. Subentra l’incanto della trasgressione e la seduzione tipica della sciatteria. Ecco che l’arte sublima in volgarità, il trash prende il sopravvento e chi si ritrova di fronte allo schermo non può far altro che rimirare tale orribil orpello audiovisivo. La zona che ruota attorno ai D-Movie (cinema spazzatura) è terra di nessuno, un tedioso angolo di nulla in cui ci si può imbattere, nella bella mostra dei supermercati che tra cianfrusaglie varie vendono questo scorcio di triste “realtà” all’esagerata cifra di 1 euro a confezione.
Noi ve ne raccontiamo uno stralcio, tratto da quell’immaginifico sito che è terrormetal.it, a cura del nostro insano amico Paolo…
Volete sapere come può un regista creare un film semplicemente rubando filmati riguardanti gli squali alla National Geographic? Allora dovete assolutamente vedere il miracoloso nonché miracolato: “Shark Attack 3…Emergenza Squali” (regia di David Worth).Una premessa è d’obbligo: nessuno qui vuole fare il purista del cinema e lungi da me voler ricercare una morale in ogni pellicola, ma qui si esagera. Partendo dal presupposto che dopo lo squalo di Spielberg, ogni tentativo di film riuscito con tale soggetto è quantomeno vano, il nostro non tenta nemmeno di conservare una qualsivoglia dignità.Certo, questo ne fa un capolavoro di demenza rendendolo quanto meno godibile ma alcuni dettagli vanno sottolineati per rendervi partecipi del disastro cinematografico.Primo: gli squali bianchi, e dio vi abbia in grazia per questo, non emettono suoni neanche se gli piazzi una bomba a campanacci nello stomaco. Cosa fa invece il nostro eroe? Non solo emette suoni, ma ne emette di orribili. Sembra un leone marino in andropausa con evidenti problemi intestinali.Secondo (e qui c’è del genio): perché considerando le infinite conoscenze hollywoodiane in materia di effetti speciali, per ingigantire uno squalo, si ricorre alla sovrapposizione di figure rimpicciolite sullo stesso? Inoltre un Megalodon (squalo preistorico di una ventina di metri) non è semplicemente uno squalo bianco ingrandito. Ci sarà qualche differenza o no? La risposta è tristemente si.Terzo e ultimo dettaglio (e qui il genio è manifesto): per quale motivo uno squalo, pur gigante, e vi assicuro che mentre scrivo non riesco a non pensare alla scena assurda, dovrebbe ingurgitare un panfilo di discrete dimensioni per intero? No, perché un motivo plausibile non c’è, e noi spettatori attoniti non possiamo far altro che prenderne atto. Insomma, capirete ben presto da dove sono venuti fuori questi squali preistorici e non è neanche necessario delineare un minimo di trama, essendo riassunta esaurientemente nei tre punti sopra citati. Il problema è questo: come potremo da oggi in poi affrontare la lunga traversata mediterranea che separa la Sardegna da Civitavecchia, senza essere dominati dalla sensazione che da un momento all’altro uno squalo gigante di rara stupidità inghiottirà il nostro traghetto senza masticarlo?
Le soluzioni sono due: o evitate di andare in Sardegna via mare…oppure, ipotesi ben più seducente, evitate di vedere questo film.
A voi la scelta.
simulescion3
1 commento:
Di rara genialità ipersatirica!!
go ahead
Homer Griffin
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