lunedì, aprile 16, 2007

Imitando "La Cosa"


CAMBIANDO S’IMPARA...LA SOPRAVVIVENZA!!
Per sopravvivere siamo abituati ad imitare la realtà che ci circonda sin dalla nascita. Ci adattiamo a situazioni gestibili o meno, adeguandoci allo scorrer del tempo che cambia e muta le cose in profondità. Siamo comunque sempre padroni delle scelte e di una modificazione che riflette le nostre personalità, cosciente e decisa. Perché in fin dei conti cambiare significa crescere in una manifestazione nuova di esistenza, migliorare la propria individualità, uscire dai circoli viziosi e dalle stanze chiuse e stare meglio con sé stessi e nei confronti degli altri. Perdiamo tale potere quando di mezzo c’è una contaminazione, il cambiamento è fisico e avviene al nostro interno tramite un’influenza esterna, che di solito non è mai una sensazione positiva, ma l’insidiosa modificazione coatta.
Una mutazione che inizia lentamente e tende a sopraffare l’essere umano (ma non solo), imitandone le gesta e i comportamenti sociali, nonché ottenendone una propria viscerale razionalità con cui regola la propria sopravvivenza in ogni ambiente ostile. La Cosa rappresenta una variazione anomala nella sequenza delle basi in una molecola di DNA. E perciò, nonostante lo scontro tra civiltà in cui da sempre implode l’umana stirpe, non può che essere di natura extraterrestre. L’alieno di Carpenter è infatti una creatura ostile, che vive, prospera e cresce nutrendosi della mancanza di fiducia dell'uomo verso i suoi simili. Una visione radicalmente pessimista del contatto con una realtà ignota che delinea la poetica esistenzialista del regista: la razza umana è destinata a distruggersi perché l'uomo, anziché cooperare con i suoi simili, preferisce scontrarsi con essi, annientato da un egoismo che è radicato nella sua stessa natura. Cosa provoca questa collisione che realizza le fantasie più radicate come la minaccia alla propria “eterna” sicurezza?
Accade che ognuno guarda il proprio vicino con sospetto, perché forse egli non è quello che appare. Antipatie e tensioni preesistenti vengono amplificate e giustificate, non c'è nessuno
di cui ci si possa fidare, nessuna empatia possibile tra gli esseri umani.
Il terrore inizia a serpeggiare nella base antartica, la contaminazione è iniziata, ogni componente diffida dell’altro, perché la “cosa” è in grado di assimilare chiunque. La mutazione adattiva rientra nel concetto di Evoluzione di ciascuna specie, detta anche polimorfismo, fenomeno di apprendimento e successivo adattamento che di solito impiega millenni di mutazioni, prima di rendersi manifesto. Ma la “cosa” vuole soprattutto sopravvivere e lo farà velocizzando agli estremi questo processo, cambiando almeno una dozzina di forme e aspetti, in un continuo divenire, una metamorfosi della realtà sempre totalmente diversa dalla precedente. Umani vs alieni, una specie che vuole prevalere, o meglio sopravvivere all’altra, con tutti i mezzi a propria disposizione. La crisi di identificazione della società si va sgretolando, come nel film va emergendo sempre più la diffidenza e la totale estraneità verso il prossimo. Il livello di tensione, di smarrimento e di claustrofobia che viene raggiunto ha pochi eguali nella storia del cinema fantastico. Senza che lo spettatore se ne possa rendere conto, si spostano i punti di riferimento all’interno delle stesse angoscianti inquadrature, spiazzandoci l’istinto di visiva sopravvivenza: quella cosa innominabile può essere chiunque, può essere ovunque senza che nessuno se ne possa rendere conto, ciò che sembra essere non è. Attraverso il conflitto, attraverso l’opposizione è chiaro come solo (darwinianamente) stando ai cambiamenti che la perfezione naturale apporta al nostro organismo si cela l’unica possibilità dell’universale sopravvivenza dell’uomo. Imitando la cosa.
SimOne

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dal Blog di Beppe Grillo parte un' iniziativa. Provare non costa nulla...COME AVERE LA BENZINA A META' PREZZO? Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici.
Benzina a metà prezzo? Diamoci da fare...
Siamo venuti a sapere di un'azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.

Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.50 Euro al litro.
UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci insieme, in modo intelligente e solidale. Ecco come.
La parola d'ordine è "colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli". Posta l'idea che non comprare la benzina in un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno differito, perchè alla fine ne abbiamo bisogno!), c'è un sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.
Petrolieri e l'OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia da 0,95 e 1 Euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà. I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende; bisogna usare il potere che abbiamo.

La proposta è che da qui alla fine dell'anno non si compri più benzina dalle due più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che peraltro ormai formano un'unica compagnia. Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta meno), saranno obbligate a calare i prezzi. Se queste due compagnie caleranno i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi. Per farcela, però dobbiamo essere milioni di non clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.
Questo messaggio proviene dalla Francia, è stato inviato ad una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a,diciamo, una decina di amici, siamo a trecento. Se questi fanno altrettanto, siamo a tremila, e così via. Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla "settima generazione", avremo raggiunto e informato 30 milioni di consumatori!

Inviate dunque questo messaggio a dieci persone chiedendo loro di fare altrettanto. Se tutti sono abbastanza veloci nell'agire, potremmo sensibilizzare circa trecento milioni di persone in otto giorni!
E' certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere, non vi pare?
Vaffanculo per un po' ai bollini e regali e baggianate che ci vincolano a queste compagnie.

Coraggio, diamoci da fare."