mercoledì, febbraio 28, 2007

La dorata notte degli Oscar


Ecco tutti i vincitori degli Academy Awards 2007 - Arriva finalmente il trionfo di Scorsese: "The departed" ha ricevuto 4 statuette..
Miglior Film THE DEPARTED

Attore protagonista Forest Whitaker per L'ultimo re di Scozia

Attrice protagonista Helen Mirren per The Queen

Attore non protagonista Alan Arkin per Little Miss Sunshine

Attrice non protagonista Jennifer Hudson per Dreamgirls

Film straniero The Lives of Others - GermaniaRegia di Florian Henckel von Donnesmarck

Film d'animazione Happy Feet - George Miller

Sceneggiatura non originale The Departed William Monahan

Sceneggiatura originale Little Miss Sunshine Michael Arndt

Scenografia Il labirinto del fauno Eugenio Caballero e Pilar Revuelta

Fotografia Il labirinto del fauno - Guillermo Navarro

Montaggio The Departed - Thelma Schoonmaker

Trucco Il labirinto del fauno - David Marti e Montse Ribe

Colonna sonoraBabel - Gustavo Santaolalla

Canzone originale I Need to Wake Up da Una scomoda verità (Melissa Etheridge)

Montaggio sonoroFlags of Our FathersAlan Robert Murray e Bub Asman

Missaggio sonoro DreamgirlsMichael Minkler, Bob Beemer e Willie Burton

Effetti speciali Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma John Knoll, Hal Hickel, Charles Gibson e Allen Hall

Documentario Una scomoda verità Regia di Davis Guggenheim

Documentario (corto) The Blood of Yingzhou District Regia di Ruby Yang e Thomas Lennon

Cortometraggio animato The Danish Poet Regia di Torill Kove

Cortometraggio West Bank Story Regia di Ari Sandel

Oscar alla carriera Ennio Morricone
L'Italia del Cinema ha avuto un doppio prestigioso riconoscimento, a partire dal premio per i migliori costumi a Milena Canonero (3° Oscar) per arrivare a quello per la gloriosa carriera del maestro Ennio Morricone, introdotto da Clint Eastwood ed omaggiato dall'intera platea vip.
simulescion3

lunedì, febbraio 26, 2007

BASKET: Il Magic cerca la riscossa




Dopo un avvio di campionato FIP estremamente brillante, il Magic Team 92 (dove giocano i due della redazione) si è assestato su un bilancio poco inferiore al 50% di vittorie. La breve strada che porta ai playoffs, obiettivo stagionale, si fa così in salita per il team guidato da coach Laurenti, anche per via dei numerosi dissidi interni alla squadra e per i costanti infortuni che anche quest'anno hanno decimato la rosa. Bisognerà ritrovare la giusta chimica per poter pensare di concludere la stagione nel migliore dei modi, nulla è perduto e tutti dovranno far la loro parte, anche gli straordinari se necessario....
Il Secco qui ripreso in una partita casalinga è sulla buona strada! Che anche gli altri s'impegnino così.
Let's go "Magic"!!!

simulescion3

giovedì, febbraio 22, 2007

Parco Leonardo: libertà di vivere(?)

Percorsi extra...Parco Leonardo




Parco Leonardo, il più grande centro commerciale d'Italia, con annesso centro residenziale circostante in continua espansione, è un nuovo modello di architettura urbana, una città del terzo millennio tra Roma e Fiumicino, basata su uno stile di vita completamente innovativo.

Il gruppo di studenti composto da Andrea Nardini, Marzia Cavallucci, Giorgia Del Cupola, Riccardo Tucci, Maria Laura Varcaccio Garofalo e Simone Bracci si è occupato di realizzare un’inchiesta, ad un anno dalla nascita del Centro commerciale, indagando sullo stile di vita e sugli aspetti positivi e/o negativi di questo nuovo complesso urbano, secondo le opinioni degli abitanti di Parco Leonardo. L'inchiesta ha voluto conoscere le voci dei commercianti e verificare l’effettivo sviluppo di quello che era stato definito un enorme business commerciale, controllare l’effettiva realizzazione di tutte quelle promesse che sono state fatte ad inizio progetto ai cittadini, ai commercianti e alle migliaia di persone che quotidianamente confluiscono in tale realtà.
Eccovi un assaggio del nostro video..

simulescion3

sabato, febbraio 17, 2007

TITOLI DEI FILM: Lost in translation


TITOLI DEI FILM: QUANDO (MALE) INTERPRETARE E’ MEGLIO CHE TRADURRE
La scarsa vena creativa dei Distributori italiani
Eternal sunshine of the spotless mind! E’ questo il verso numero 209 della poesia “Eloisa to Abelard”, scritto da Alexander Pope e che tradotto in italiano significa esattamente “l’eterna luce della mente immacolata”. Ma è anche il titolo di uno dei più bei film degli ultimi tempi, sicuramente il più originale del 2004. La pellicola diretta da Michel Gondry e vincitrice di un oscar per la migliore sceneggiatura originale di Charlie Kauffman è stato solo il caso più recente, in ordine di tempo, della sconsiderata distribuzione italiana: ormai una burlesque nel panorama cinematografico nostrano. Come i versi della raffinata opera del poeta anglosassone abbiano miseramente assunto il significato di “Se mi lasci ti cancello” è ormai il risultato conclusivo di un processo di (male) interpretazione che affligge la nostra distribuzione già da un bel po’. Ciò che si sta analizzando è quel processo che assegna il corrispettivo titolo italiano alla pellicola d’origine internazionale e per cui, forse a causa della noncuranza di alcuni professionisti del settore, siamo spesso di fronte a cattive interpretazioni del name autentico, ossia o a traduzioni che si adeguano bonariamente al contesto della trama o, in casi specifici (e ormai molto frequenti) a titoli nemmeno tradotti. I film che si possono citare sono molti, per ciascuna delle due anomalie. Oltre alla già indicata opera di Gondry, alcuni film che hanno avuto il privilegio di interpretazioni puramente contestuali sono stati “Ti odio, ti lascio, ti.. (The Break-up - La rottura..di un rapporto), “Quando meno te lo aspetti” (Raising Helen – Crescendo Helen), “Prima ti sposo poi ti rovino” (Intolerable cruelty – Crudeltà insopportabile): tutte commedie romantiche che parlano delle più differenti relazioni tra uomo e donna. Il problema sorge quando una pellicola dal potenziale intrinseco viene danneggiata dal titolo fuorviante che gli è stato assegnato, nel momento in cui questo non rispetti la naturale interpretazione, dal nome originale alla nostra lingua nazionale. Solo per quanto riguarda l’ultima stagione, invece, in italiano rimane solo un’indicazione nel sottotitolo, di frequente anche fuori tema. “Shall we dance”, The Woodsman” - Il segreto, “In good company”, “Sideways” - In viaggio con Jack rappresentano l’altro caso, sono pellicole che riflettono la neo moda del preferire la completa non traduzione, lasciando il cittadino italico medio nel più totale buio in materia filmica, buio che ciascuno compensa a modo suo: non andando proprio a vedere tale film (ed è un notevole danno d’immagine, oltre che economico), oppure lasciandosi convincere ad entrare in sala dal minuto di un qualsiasi trailer a disposizione. Tutto ciò è ovviamente controproducente per l’opera stessa, che al botteghino viene trascurata, ma anche per lo spettatore, il quale, confuso da nomi da barzelletta nemmeno divertenti, finisce col preferire il certo per l’incerto, privilegiando spesso il blockbuster ad un’opera più innovativa. Nonostante tutte le sfumature possibili ed immaginabili che possano esistere tra una lingua e l’altra, sarebbe corretto, dunque, che le nostre case di distribuzione cinematografica (soprattutto quelle affiliate alle grandi major) traducessero nella maniera più attinente al titolo primordiale. I distributori si dovrebbero porre da orator e non da interpretes, ossia, come insegna la storia della traduzione, distinti in coloro che traducono (il titolo) e coloro che lo interpretano, poiché è solo riportandosi all’etichetta decisa dall’autore che ciascun film straniero potrà esser reso nell’unica maniera possibile. Quella consona ed attinente naturalmente.
SimOne

sabato, febbraio 10, 2007

All Star Game 2007 - La prima volta

(Il commissioner Stern alla presentazione ufficiale)

Il basket NBA si prepara a celebrare il suo evento più rinomato e riconosciuto, quasi più delle Finals di fine maggio. Il weekend delle stelle, è uno degli eventi sportivi più attesi dell’anno, perché sinonimo e garanzia di “vero” spettacolo, un entertainment game in pieno stile american, che coinvolge i migliori giocatori del circuì ed unisce tutti i tifosi del mondo, ognuno a sostenere i proprio beniamini. Dalla gara delle schiacciate a quella del tiro da tre, dal 3on3 vecchie glorie allo slam dei play, insomma un divertissment per gli appassionati della (rientrante) palla a spicchi targata NBA. Perché la prima volta? Per diverse ragioni:
- la presenza del nostro Andrea Bargnani, impegnato a gareggiare nella partita d’apertura tra i rookies ed i sophomore (secondo anno nella Lega)
- la città ospitante quest’anno sarà Las Vegas, la città del peccato sponsorizzata dai fratelli Maloof, i proprietari dei Sacramento Kings, che non ha nessuna franchigia professionista
- la mancata convocazione di Melo Anthony (top scorer a 31 di media), per via della maxi rissa dicembrina al Madison di NY, poi ottenuta causa l’infortunio di Yao Ming
- la prima convocazione in quintetto per la stella dei Wizards Gilbert Arenas, nickname Agent Zero

Insomma, tante le novità attese per questo evento che prenderà via il 16 marzo fino al 18, essendo considerato come ogni anno la boa di metà stagione, ossia il tempo di tracciare bilanci per ciascuna delle 30 franchigie in competizione.

simulescion3

domenica, febbraio 04, 2007

CINEMA: The Aviator


Per onorare il grande Martin, in occasione della sua ennesima candidatura alla notte degli Oscar, ecco pescare dal nostro archivio la recensione del suo penultimo film. Sperando che The Departed abbia maggiore (e meritata) fortuna.....................................................................................................................
(Ascesa e caduta del magnate Howard Hughes)
La sequenza iniziale coincide con il primo piano di chiusura, l'immagine di un uomo-bambino nel riflesso della sua esistenza. Un'esistenza vera e difficilmente immaginabile. Perchè è da piccolo che quel distinto signore degli anni quaranta, tale Howard Hughes, sviluppa la sua mentale ossessione per l'igiene, una psicosi che condizionerà la sua vita comunque svavillante. Proprio su questo punto Martin Scorsese costruisce la sua ultima fatica, un'opera cinematografica importante fortemente voluta dal produttore-interprete Leonardo Di Caprio, che racconta gli anni ruggenti di questo magnate del petrolio, regista, playboy e aviatore allo stesso tempo. Il film segue da vicino la megalomania del ricchissimo Hughes, uomo capace di spendere 4 mil.di dollari per girare il suo capolavoro, Gli angeli dell'inferno, ma anche persona dalle mille donne, che ha amato l'ingegneria aeronautica a tal punto da realizzare la sua ambizione, progettare-costruire-e-pilotare l'Hercules, il più grande aereo di allora, diventando il padrone dei cieli. Il tutto destinato a rappresentare la sconfitta dell'utopia e la concretizzazione dell'universale sogno americano, a scapito di dicerie, processi, rischi di bancarotta e una costante fobia che alla fine prenderà il soppravvento sulla razionalità dello stesso Hughes. Di Caprio incarna ancora una volta alla perfezione il corpo e il volto di una persona dalla grande personalità e inventiva, vera e propria icona del capitalismo occidentale, divisa fra il suo impero volante (la compagnia aerea TWA) e i progetti di matrimonio con le dive hollywoodiane più chic dell'epoca, tra le quali Katharine Hepburn (un'ottima Cate Blanchett), Jean Harlow e Ava Gardner. La pellicola di Scorsese, della durata di 178 minuti, manca però di identificazione con lo spettatore e, come già successo per Gangs of New York, a tratti ha la pretesa di sostituire l'enfasi visiva con la linearità del racconto. La pecca del voler raccontare tutto e tutto concentrato insieme, dall'introspezione mentale del personaggio, fino al tentativo di raccontarci la gestione delle relazioni sentimentali, provoca spaesamento in chi assiste alla proiezione e rappresenta ciò che separa il lavoro di Scorsese dall'essere un capolavoro riconosciuto a quello che invece risulta, il solito ottimo film. Discorso Oscar a parte, dove speriamo nel meritato riconoscimento alla carriera del grande Martin, The Aviator è un film godibile dall'inizio alla fine, recitato impeccabilmente e diretto altrettanto, nonostante certe pretese cui sfoggia nell'impostazione narrativa e che, alla lunga, suscitano più perplessità che emozioni. Bisogna aggiungere infine, ciò che la pellicola vuole raccontare. Il tema che scorre nel "sottosuolo" della storia è l'inesauribile rincorsa dell'uomo al futuro, un'ossessione che nei secoli ci è sempre appartenuta e che, come si evidenzia nel protagonista del film, rappresenta il tentativo di far coincidere due momenti storici separati, di possedere il tempo nel pugno della propria mano e poi scoprire che tanta insensatezza conduce solo alla follia. Una follia che ha portato l'aviatore Howard Hughes dalla gloria alla propria alienazione.
SimOne