Le Vibrazioni presentano "Officine meccaniche" - 4 anni di continua evoluzione
(da www.rockol.it) Alla stampa, che ha ascoltato la nuova fatica di Francesco Sarcina e soci nel modo più rumoroso e "sano" possibile, Le Vibrazioni si presentano praticamente ancora con gli strumenti a tracolla: barba e capelli lunghi, l'ensemble meneghino smorza (con ironia) chiunque ipotizzi una "svolta rock" nella produzione del gruppo di "Dedicato a te": "No, non è una curatrice d'immagine che ci ha consigliato questo look", scherza Francesco, lievemente influenzato, a pochi metri dal palco, "In studio pensi solo alla musica, e trascuri tutto il resto. E la barba, se non viene rasata, cresce". E proprio dallo studio il cantante parte a spiegare la genesi di questo nuovo disco, caratterizzato da una scrittura sicuramente più ruvida e meno facile dei precedenti: "Già, 'Officine meccaniche' è anche il nome dello studio di Mauro Pagani, quattro mura che hanno visto e fatto la storia del rock, nazionale e non solo. Noi l'amore per le sonorità vintage e i processi produttivi analogici l'abbiamo sempre avuto, quindi questa volta ci è sembrato di realizzare un sogno...". E quei riff acidi, quegli intermezzi strumentali dove theremin e delay la fanno da padrone? "E' vero, i brani nuovi sono più spigolosi di quelli vecchi", interviene Marco, il bassista, "Ma noi, un forte impatto live, l'abbiamo sempre avuto". Secondo album, sarà la svolta?...
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